Quando ci si trova davanti all'eredità di un familiare defunto, è bene conoscere la situazione patrimoniale e debitoria dello stesso: potrebbe esserci la possibilità di ereditare le cartelle esattoriali, oltre gli "attivi".
Gli eredi di un lascito ereditario possono valutare l'accettazione dell'eredità, specie nei casi in cui emergano debiti del de cuius, che ricadrebbero su di loro.
Prima di tutto, l'accettazione dell'eredità deve essere formalizzata dinnanzi a un notaio ma esiste anche un'altra forma di accettazione, quella tacita, la quale prevede che se l'erede (coniuge o figlio) utilizzi i beni del defunto o effettua un prelievo dal suo conto, sta tacitamente accettando l'eredità e, con essa, anche gli eventuali debiti lasciati aperti.
Pertanto, il trasferimento di debiti dal defunto all'erede avviene solo difronte all'accettazione dell'eredità: fino a quel momento, questo ultimo non è tenuto al pagamento di alcuna somma addebitata al defunto (anche se ha ritirato raccomandate inviate al defunto).
Ci sono dei casi previsti dalla legge che escludono dalla successione le seguenti cartelle esattoriali, le quali non devono essere pagate dagli eredi che possono quindi presentare all'Ente esattore e titolare del credito una istanza di sgravio:
multe stradali
sanzioni tributarie - delle quali si pagherà solo l'imposta, richiedendo lo sgravio parziale
sanzioni amministrative
sanzioni penali.
Le cartelle esattoriali ereditate possono essere pagate in proporzione alla quota di eredità ricevuta: unica eccezione, le cartelle relative alle imposte sui redditi alle quali è applicato il principio della responsabilità solidale (il Fisco può chiedere l'integrale pagamento del debito anche a un solo erede).
Cosa fare con l'eredità di cartelle esattoriali?
Innanzitutto, si può rifiutare l'eredità, specie nel caso in cui la quota debitoria sia maggiore di quella relativa agli "attivi".
La seconda opzione è quella di accettare l'eredità "con beneficio di inventario" che permette di rispondere dei debiti del defunto solo con i beni di quest'ultimo, non con il proprio patrimonio personale.
Ricordiamo i termini dopo i quali le cartelle andranno automaticamente in prescrizione, senza necessità di fare domanda:
10 anni per imposte dovute allo Stato;
5 anni per imposte dovute agli enti locali;
5 anni per contributi Inps e Inail;
3 anni per il bollo auto.
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