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Eredità: quali debiti non sono ereditabili?

In caso di morte di una persona, esistono debiti che non vengono trasferiti agli eredi anche in caso di accettazione dell’eredità.


Quando si parla di erede, si intende il soggetto (o i soggetti) che subentra alla morte di una persona diventando il titolare dell’intero patrimonio (o di una quota di esso).


Accettando l’eredità, il soggetto si assume anche il carico dei debiti del defunto, rispondendone per la quota parte corrispondente a quella ricevuta in eredità oppure per intero, nel caso in cui sia l’unico erede.


È facoltà dell’erede, però, poter scegliere se accettare o meno l’eredità e ci sono tre possibili strade percorribili:

  • accettare l’eredità, facendosi carico dei debiti del defunto

  • accettare con beneficio di inventario, pagando i debiti del defunto solo con la parte di eredità ricevuta e non attingendo al proprio patrimonio personale

  • rinunciare all’eredità senza rispondere in alcun modo dei debiti contratti dal defunto.


Se è vero che ci sono debiti che sono trasmissibili agli eredi, come il mutuo e le fideiussioni, le bollette delle utenze domestiche, le bollette condominiali degli ultimi due anni e le imposte (bollo auto e assicurazione, ad esempio), è altrettanto vero che ci sono debiti che non possono essere trasmessi agli eredi: vediamo quali sono.


Quali debiti non si trasmettono agli eredi?

Alcuni debiti non sono trasmissibili agli eredi e altri ancora per loro natura si estinguono con la morte del debitore. Nel dettaglio, ecco l’elenco dei debiti non trasmissibili agli eredi:

  • sanzioni amministrative (anche fiscali) e tributarie, nelle quali rientrano anche le multe per violazioni stradali commesse dal defunto. Nel caso di cartelle esattoriali, gli eredi sono tenuti a pagare solo la quota capitale della cartella, per la loro quota parte, e non gli interessi;

  • obbligazioni naturali, come i debiti di gioco e scommesse;

  • pene pecuniari per reati penali (ad esclusione dell’abuso edilizio, che ricade su chi riceve l’immobile);

  • assegni di mantenimento a ex moglie (in caso di divorziati) e figli;

  • debiti in prescrizione, per i quali il creditore non ha fatto richiesta formale di pagamento nei tempi previsti.

Ricordiamo che, in questi casi, è sempre bene affidarsi a un professionista esperto in materia.




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