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Controlli RDC: sospensioni e revoche

Ricordiamo che Il reddito di cittadinanza, in vigore dal 2019, permette a chi ha determinati requisiti di ricevere, a partire dal mese successivo a quello della richiesta, un assegno mensile fino a un importo massimo di 780 €, nel caso di nuclei familiari composti da una sola persona.

I requisiti richiesti, devono sussistere nel corso di tutto il periodo in cui si percepisce il beneficio, ovvero 18 mesi con possibile rinnovo per altri 18 mesi. Nel caso cambino, cambia anche l’importo dell’assegno percepito o addirittura è prevista la cessazione del beneficio.


I nuovi controlli verranno effettuati in collaborazione con i comuni di residenza, con le regioni, con gli uffici dei centri per l'impiego, e con gli organi ministeriali della Giustizia e la Guardia di Finanza. Si faranno verifiche incrociate su banche dati comuni allo stesso codice fiscale del richiedente e dei componenti del nucleo familiare, in questo modo sarà più semplice individuare informazioni false o omissioni.


Le conseguenze penali in caso di violazione

L’articolo 7 del decreto legge RDC, al comma 1, prevede che per dichiarazioni o documenti falsi o per omissione di informazioni dovute si viene puniti con la reclusione da due a sei anni. E la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui, chi già riceve l’assegno, ometta di comunicare delle variazioni di reddito o patrimonio o altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, si decade automaticamente dal beneficio e si restituisce integralmente quanto indebitamente percepito.


I nuovi controlli

I nuovi controlli verteranno anche sull’ individuazione di componenti della famiglia che beneficia del reddito di cittadinanza, che abbia avuto nei dieci anni precedenti problemi con la giustizia. Una nuova collaborazione tra Inps e Ministero della Giustizia farà in modo di scovare coloro che abbiano avuto denunce relative alla fruizione di sussidi pubblici non spettanti.

Verranno verificate anche eventuali condanne penali e provvedimenti cautelari pregressi. Grazie a quest'ultimo tipo di controlli, si semplificherà la scoperta di individui, già noti alle forze dell'ordine che continuano a percepire il reddito di cittadinanza dedicandosi contemporaneamente ad attività illecite, e che in molti casi risultano appartenere a vere e proprie organizzazioni criminali di stampo mafioso.




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