7 nov 20232 min

Fringe benefit: fino a 3 mila euro per chi ha figli a carico

È stata impostata, per il 2023, una nuova soglia di valore per i fringe benefits esclusivamente dedicata ai dipendenti con figli e che comprende anche gli importi delle bollette.

L’Agenzia delle Entrate l’ha chiamato “bonus per i dipendenti con figli a carico” e con la Circolare n.23 del 1 agosto scorso ha fornito tutti i chiarimenti in merito alla disciplina del welfare aziendale, cui rientrano per l’appunto i fringe benefit.

Il Decreto lavoro 2023 ha innalzato a 3.000 euro il limite entro cui è possibile riconoscere beni e servizi esenti da imposte (c.d. fringe benefit) ai dipendenti con figli. La Circolare n.23 precisa che per l’anno in corso, la misura sia dedicata per intero a ogni genitore titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche con un solo figlio purché fiscalmente a carico di entrambi.

Precisiamo che i figli “a carico” sono quelli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili). Inoltre, il beneficio sale a 4.000 euro per chi ha figli a carico fino a 24 anni, il cui reddito fino a 2.840,51 euro deve essere verificato al 31 dicembre del 2023.

L’Agenzia delle Entrate definisce inoltre che l’agevolazione spetta ad entrambe i genitori anche se la detrazione per figli a carico decidano di attribuirla al genitore con il reddito più elevato.

Dunque, i fringe benefit fino a 3.000 euro - concessi dal datore di lavoro ai dipendenti con figli fiscalmente a carico - sono esenti dall’Irpef (cioè l'Imposta sui redditi delle persone fisiche); rientrano nell’agevolazione anche le somme corrisposte o rimborsate per il pagamento di utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale).

L’accesso al beneficio è subordinato alla dichiarazione del codice fiscale del figlio/figli fiscalmente a carico, da parte del lavoratore che intende beneficiarne. Non è prevista una forma specifica di dichiarazione, che pertanto può essere resa con modalità concordate tra le parti.

Prima di erogare il benefit, i datori di lavoro devono verificare, per ciascun dipendente, quanto già avuto nell’anno di imposta in merito di welfare aziendale: qualora il contributo erogato sforerà il limite dei 3.000 euro, l’intero importo verrà considerato soggetto a imposte.

Per il 2024, il disegno di legge di bilancio 2024 presentato a fine ottobre, prevedrebbe una soglia di 2 mila euro (non più 3 mila) per i fringe benefit corrisposti ai lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori. I benefici potranno essere riconosciuti anche per il pagamento di affitto e mutuo prima casa.

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